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Via 24 Maggio, 138, Barco di Bibbiano, RE
Valutazione:
Poteva andare meglio..
Prezzo a persona:
25.00 €
Servizio utilizzato:
ristorante
Contesto:
 
pranzo durante gita domenicale
Commenti:
(1) vai ai commenti

epicuro

ha visitato il locale il 04/01/2015 epicuro avatar
9 Recensioni scritte dal 09/05/2009 392 Punti

Prenotiamo il sabato un pranzo preso questa osteria che mi ero segnato di provare spinto dalle ottime recensioni precedenti e dalla mia poca conoscenza del territorio e della cucina reggiana.

Arrivati a Cavriago, in una giornata limpida e soleggiata che ce lo ha fatto conoscere nella luce migliore in tutti i sensi (paese relativamente piccolo e poco caotico) troviamo facilmente l'osteria che ha una insegna ben visibile ed un ingresso non proprio di prima mano (la porta è tenuta insieme con il nastro adesivo....)

L'ambiente è rustico e i tavoli di legno sono coperti con la classica tovaglietta di carta marroncina da osteria e un tovagliolo sempre di carta.

Veniamo accolti da un ragazzo giovane ma sprovvisto di sorriso.... (non è un buon inizio)

Una volta accomodati nella saletta adiacente all'ingresso (hanno una sala anche al piano superiore) diamo un'occhiata al menù che è poi lo stesso consultabile dal sito web.
Siamo un pò indecisi per la poca stagionalità delle portate (praticamente solo i funghi) poi decidiamo e facciamo le nostre ordinazioni:

Un crostone con verdure
Un misto di torte salate

Un piatto di garganelli fatti a mano con speck ed erbe aromatiche
le crepes di erbette in crema di funghi

due porzioni di tigelle con salumi e compagnia cantante

Dato che sono l'unico bevitore e guidatore mi accontento di un quartino di rosso fermo della casa (immagino un sangiovese), senza infamia e senza lode.

Arrivati dopo poca attesa gli antipasti inziano le delusioni (almeno per me dato che ero l'unico con aspettative alte)
Le torte salate comprendono un erbazzone (che ritenevo un piatto forte del reggiano) con una sfoglia moscia e un ripieno anonimo che he mi fa immaginare che non sia fatto al momento ma appena ripassato al forno....le altre 2 varietà di torta salata erano indistinguibili tra loro se non per l'aspetto.
I crostoni erano delle anonime fette di pane  riscaldate  (erano molli anche quelle...) e guarnite con dei carciofi carciofi che, non potevano che essere anonimi, visto che non è stagione, formaggio fuso e funghi trifolati (gli unici distinguibili a occhi chiusi).

Arrivati ai primi la china discendente continua:
Le crepes arrivano coperte di formaggio fuso (chissà quale poi) e ripiene di qualcosa che poteva essere ricotta e erbette ma che aveva una punta acida che ha impedito alla mia compagna di terminarle (non le ho assaggiate)
I garganelli annegavano nell' olio e non certo i migliori  che abbia mai mangiato, data la semplicità del condimento mi aspettavo una pasta con più carattere invece nemmeno la cottura era impeccabile (alcuni garganelli si erano fusi tra loro formando un "malocco" da tagliare con il coltello)

Per concludere in "bellezza" arrivano le crescentine in un cestino di vimini per ognuno di noi (credo ci fossero 7-8 pezzi cadauno) con un discreto vassoio di salumi (crudo, salame e culatello) e una serie di ciotole con formaggi ( stracchino con rucola e gorgonzola), pesto, grana, giardiniera tritata, crema al tartufo e un misto di giardiniera e tonno passati al mixer.....

L'unico accompagnamento che si potesse dire buono era il pesto.....e la nutella (sic)

Le tigelle erano, se possibile, ancora peggiori: l'impasto era un misto di farina integrale (e fin li, son gusti....) con una buona quantità di mollica (caratteristica che preferisco a quelle secche e stitiche) il problema è che maneggiandole ci si è accorti che anche queste o erano scaldate o sono state lasciate in un luogo molto umido per cui le abbiamo trovate tutte belle molli....aprendole poi tutte presentavano una zona più scura in centro che denotava anche una cottura incompleta (tanto per gradire).

Vi lascio immaginare la "bontà" di questi prodotti....

Non ho avuto l'ardire di affrontare i dolci, di cui avevo anche voglia, per non peggiorare le cose; per cui mi accontento di un caffè e mi affretto a pagare il conto.


Cosa dire se non che è stata una grande delusione e che non voglio credere che questo locale possa essere un buon rappresentate della cucina reggiana; tenteremo ancora altri lidi...magari a castelnovo ne' monti che è stata la nostra graditissima metà nel pomeriggio.

Adios, Cavriago!

Poteva andare meglio..

permalink a questo commento

[testapelata]
09/01/2015
le tigelle non sono certo il loro forte, ma questo pranzo è stato veramente "da incubo"; uno scivolone dietro l'altro emoticon